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Dal sito Coldiretti
“In 700mila al villaggio coldiretti stocoicontadini” Vai all’articolo…
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da IL CORRIERE DELLA SERA
Mais nero e le stalle governate dal pc, ecco la carica dei contadini del futuro
La fattoria degli animali salvati dall’estizione (gestita dalla Associazione Italiana Allevatori) è presa d’assalto in modo costante, da una folla di adulti, di nonni, di piccoli e di piccolissimi.
Si tratta di un successo che va oltre ogni più rosea aspettativa.
La mamma SERENA (anni dieci) e la figlia GINEVRA (mesi due) fanno bella mostra di se nel box loro dedicato, quello dell’Asino Romagnolo di Razza. Ricevono molti consensi … e molte prenotazioni di giretti a sella, cosa per la quale l’asina Serena, che è perfettamente domata, è stata prescelta.
Naturalmente ogni tanto, nelle pause, la piccola Ginevra si rifocilla (vedi video seguente)
I pannelli illustrativi per ogni Razza, curati dall’AIA – Associazione Italiana Allevatori – ed in particolare dalla Dott.ssa Silvana Gioia, sono molto esplicativi e riportano in modo puntuale le informazioni chiave.
Com’è noto, AIA gestisce il Registro Anagrafico della nostra Razza.
Dalla lettura del pannello relativo all’Asino Romagnolo ricaviamo due aggiornamenti e una conferma:
1) i soggetti iscritti, ad oggi, sono già 770; 2) gli allevamenti della Razza, in Italia, sono 172.
La conferma è che le Regioni italiane in cui l’insediamento di nuovi allevamenti è significativo sono la Lombardia e il Veneto (oltre ovviamente l’Emilia-Romagna).
Per queste due regioni, esiste una Sede regionale affiliata di As.I.R.A.R.A.
SERENA (oltre che per l’addestramento alla sella) è stata inoltre prescelta anche per
le innate “virtù diplomatiche”. Potete osservare (ah ah ah) come sa mettersi in posa
in veste di rappresentante istituzionale.
Ma tra le tante Razze rare, salvate dall’estinzione, mica ci sono solo gli asini Romagnoli.
Guardate che corna sorprendenti hanno le capre Girgentane !!!
E chi le aveva mai viste !!!
Qualcuno, senz’altro, avrà da obiettare: “… ma dico: si può? Hanno fatto centinaia di chilometri per vedere le orecchie di un asino (di un asino! … avete capito?) o le corna a cavaturacciolo di una capra … Secondo me sono dei pazzi! … delle persone fuori dal tempo”.
Ma noi – persino un po’ scandalizzati – pensiamo non solo “che si possa”, ma persino “che si debba”, osservare le orecchie dell’asino o le corna di una capra!
Che cioè: non quella di venire a Milano al vernissage dell’ultimo modello di cellulare messo in commercio (che rimarrà d’attualità per tre mesi), sia una operazione culturale di senso; bensì quella di ripercorrere il corso materiale della storia, guardando persino una vacca, se la vacca é, ad esempio, quella Varzese (come in questo caso), che fù introdotta in Italia nel VI secolo D.C. dai Longobardi, e che oggi è a grave rischio di estinzione.
Quella vacca dal mantello fromentino, rustica e longeva, con le corna corte, che trainò i carri di quel popolo fin nella pianura Padana, popolo il quale diede poi di se il nome a una vasta regione (la Longobardia).
Una vacca che largamente sostituì, per tutto il Medioevo, le razze a mantello bianco degli antichi Romani e prima di loro dei Greci, le bianche giovenche con le corna a lira, celebrate da Omero e presenti nei bassorilievi dei templi.
Del resto, cos’è la cultura se non riflettere sul mondo, e dunque anche sul creato e sulla sua evoluzione nel corso del tempo?
Persino la Cinta Senese, nella foto, sembra avere recuperato una propria dignità di essere vivente, benchè sia … un maiale. E rivendica, con un certo ritrovato orgoglio, una qualche magnifica leggiadria, quantunque opulenta …
A guardarla con attenzione sembra pure (guardate l’espressione) che “se la tiri” …
Purchè (naturalmente) non esageri … ah ah ah.
E i Conigli Ariete non esprimono anch’essi un fascino del tutto particolare?
Con le orecchie perennemente pendenti e quel “sopralzo” trasversale sulla nuca, che ne suggerisce la similitudine all’ariete, appunto, il maschio della capra …
(NdR: attenzione a non confondersi: il maschio della pecora è … il montone!).
Ma l’asino non vive solo del suo romantico passato, di animale che ha aiutato per secoli gli uomini (… i più poveri tra gli uomini!) a sopravvivere, sopportando insieme a loro le più dure fatiche, a fronte di una ricompensa ben modesta di cibo e di ricovero.
L’asino è capace di ritagliarsi un ruolo importante anche nell’epoca moderna, mettendo a frutto la sua attitudine di facilitatore di scambi emozianali per i bambini normodotati e persino di terapeuta per quelli diversamente abili.
Lo ha sancito ufficialmente lo stesso Ministero della Salute italiano, il quale ha formalizzato, nel Marzo del 2015, le Linee degli Interventi Assistiti con Animali, all’interno delle quali l’Asino (insieme al Cavallo, al Cane, al Gatto e al Coniglio) è stato individuato come un essere vivente capace di promuovere riabilitazione verso particolari malattie e di indurre salute.
La tre giorni di Milano è stato anche questo.
Ed è stata una emozione enorme poter condividere queste esperienze, in diretta, con tanti bimbi e le loro famiglie, in un ambiente giocoso e rilassato.
Lasciamo che a parlare siano le foto e i filmati che abbiamo realizato.
Esse sono la dimostrazione più eloquente di come si possa sfruttare beneficamente la mansuetudine e l’empatia di un animale spiccatamente versato alla relazione verso l’uomo.
Tuttavia consentiteci di sottolineare la disponibilità e la grande professionalità delle Psicoterapeute, formate alla onoterapia, Dott.sse Luisa Azzini e Paola Vittorielli di Brescia e Dott.ssa Cristina Malucelli di Ravenna, che hanno eseguito le dimostrazioni sul campo.
Ad esse As.I.R.A.R.A è grata.