In ogni aspetto della vita sociale (si tratti di un movimento di opinione, della evoluzione del costume, dell’arte, della poesia, della moda, o dell’avanzamento della scienza) vi sono momenti nei quali si ha la percezione di aver tagliato un traguardo, di aver raggiunto una meta, di aver attinto a un risultato certo.
Di un punto, cioè, oltre il quale, nulla è più come prima.
Fieracavalli di Verona 2017 ha segnato una svolta anche per l’allevamento dell’Asino Romagnolo.
In conclusione: quel momento di definitiva consacrazione è arrivato.
Non siamo noi a dirlo: sono gli altri che ce lo hanno riconosciuto.
Se possiamo fare un paragone azzardato (sempre con la dovuta misura e la modestia, due qualità che devono caratterizzare il piccolo mondo in cui operiamo), potremmo dire che, dalla preistoria, siamo passati definitivamente alla storia della razza.
Infatti, come durante tutta la preistoria l’homo sapiens si caratterizzò per la sola trasmissione orale, ai posteri, delle proprie scoperte, e poi l’ingresso nella storia coincise successivamente con la scoperta della scrittura (che rese possibile la trasmissione scritta delle conoscenze), la stessa cosa è accaduta per l’Asino Romagnolo.
Siamo infatti usciti definitivamente da un ambito aleatorio e incerto, nebuloso, perfino misterioso dell’allevamento.
Se ripetutamente abbiamo dovuto rispondere a domande del tipo:
” … ma davvero esisteva un asino Romagnolo? … ma davvero è stato possibile recuperarlo? …”, e abbiamo dovuto fugare dubbi e ironie, ora siamo entrati in una nuova fase, concreta, con la quale sia gli altri allevatori delle razze autoctone italiane di asini e di cavalli, sia le Istituzioni preposte (AIA, ARA-Emilia Romagna), sono chiamati a misurarsi.
La stessa edizione della agile dispensa, pubblicata in funzione di Fieracavalli 2017 (che mette a fuoco la storia remota e recente della Razza) e che è stata ampiamente distribuita all’interno del Padiglione Italialleva, sancisce una svolta.
In essa, l’individuazione delle 13 linee di sangue degli stalloni capostipiti, definisce un punto fermo e valorizza una cosa semplice: l’Asino Romagnolo è davvero tornato.
Credo che As.I.R.A.R.A , nei pochi anni della sua vita sociale (siamo nati solo nel 2011) abbia fortemente contribuito a questa affermazione, pur muovendosi all’interno di un bilancio economico estremamente limitato.
L’unione fa la forza.
Auspico che tutti gli Associati comprendano quanto sia stato importante il cammino percorso e continuino ad operare con la necessaria convinzione e dedizione, per non disperdere i risultati raggiunti con tanti sacrifici da parte di tutti.
Le immagini che seguono parlano da sole e non hanno bisogno di molti commenti.
L’atmosfera di Fieracavalli 2017, e in essa la qualità dei soggetti presentati (che si sono guadagnati il titolo di“rappresentanza” della Razza a Verona, in virtù della preselezione avvenuta negli anni 2016 e 2017 a Imola) si desume facilmente senza spendere troppe parole.
Perciò, mi limiterò alle didascalie descrittive, sotto le immagini, dei capi presentati.
As.I.R.A.R.A ha premiato in Fieracavalli di Verona personalità che si sono distinte nella salvaguardia e nel rilancio della Razza dell’Asino Romagnolo.
Sabato 28 Ottobre abbiamo creduto opportuno premiare tre personalità, ognuna delle quali, nel proprio ambito operativo, si é prodigata nella salvaguardia e nel rilancio della Razza Asino Romagnolo.
Un atto simbolico ma, insieme, una cosa giusta e sincera. La medaglia con cui As.I.R.A.R.A. ha riconosciuto l’impegno alla Dott.ssa Silvana Gioia, manager di AIA e Direttore della marketing e delle iniziative fieristiche; al Dottor Claudio Bovo, Direttore di ARA Emilia-Romagna; al Dottor Nico Belloni “voce” competente ed affermata degli eventi fieristici di zootecnia equina, è stato un atto e sentito e dovuto.
Per contro, il vostro Presidente è stato orgoglioso di aver ricevuto parole di apprezzamento e di elogio, a voi rivolte, per l’impegno degli allevatori, e per il lavoro svolto fin qui, che ha permesso di portare a Fieracavalli una squadra di simile eccellenza.
Gli applausi di Silvana Gioia e le parole di Claudio Bovo “… avanti così!!” sono un buon viatico per il futuro.