Imola, 14 15 16 Giugno 2024. Fiera Agricola del Santerno 1° PARTE XII Rassegna dell’Asino Romagnolo di Razza. Straordinario successo per numero di espositori e per qualità di soggetti presentati. Oltre che per numero di visitatori, stimati in 50.000.

https://www.youtube.com/watch?v=EDSqRHc6Ufk


 

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Sono le 19.00 di Venerdì sera.
La Fiera è stata appena inaugurata. Hanno parlato, tra gli altri, il Vice-sindaco Castellari e l’Assessore all’Agricoltura Raffini, i quali hanno messo l’accento su quanto interesse susciti, ogni anno, questo evento, nella città di Imola, nel suo Circondario ed anche fuori di esso.

E quanto sia anche importante per rilanciare il settore agricolo, segnato, ma non vinto, dalla recente alluvione.

Alla fine il Vescovo Mosciatti ha benedetto, come si conviene, le persone e gli animali, quale auspicio di buona sorte.
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La banda cittadina solca il Parco di gattici e di querce, intitolato a Sante Zennaro, di Grignano Polesine, che fu un operaio italiano decorato con medaglia d’oro al valor civile, e che perse la vita alla giovane età di 23 anni per salvare 97 alunni che erano stati presi in ostaggio insieme a tre insegnanti (… con Wikipedia andate a leggervi il suo coraggio e la sua tragica sorte).
Viene intonato l’Inno di Mameli ed è chiara testimonianza che la Fiera è di tutti, proprio di tutti.
Ecco che comincia (o, per meglio dire … ricomincia) la grande festa, che, per noi, coincide con l’happening nazionale della Rassegna dell’Asino Romagnolo, giunto, nel 2024, alla 12° Edizione.
Dal teatro delle balle di paglia, dove si è svolta l’inaugurazione, rientriamo alla spicciolata verso il gazebo As.I.R.A.R.A. e ci accompagna (come ogni anno) un filo di ansia.
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Andrà tutto bene?
Il tempo si manterrà clemente?
Abbiamo ricordato tutto quello che l’organizzazione prevede?
Il Catalogo è a posto? E i premi, le coppe, e le coccarde?
E gli attestati di “Allevatore custode di seconda generazione”, in tutto in numero di 56, corrispondono in pieno a chi si è impegnato davvero nella difesa del Romagnolo (sia esso un iscritto o meno ad As.I.R.A.R.A … non importa!), o ci siamo colpevolmente dimenticati di qualcuno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E riusciremo finalmente a valorizzare, nello stand, il libri antichi e preziosi, d’epoca, della collezione del presidente, che sono messi a disposizione di tutti, confidando nell’interesse di qualche allevatore (cosa che non avviene quasi mai, con sommo scorno di chi scrive queste note).

Ed il Convegno sulla Genetica della Domenica mattina, che tanto ci ha impegnato, in condivisione con il Direttore di ANAREAI Dott. Matteo Vasini, (e che vede coinvolti studiosi della Università di Parma – la Dott.ssa Vittoria Asti – e zootecnici della biodiversità del calibro del Dott. Alessio Zanon) riscuoterà la partecipazione e l’attenzione che merita?
E poi: riusciremo, anche quest’anno, a trasmettere quei valori di autentica cordialità a tutti gli Associati As.I.R.A.R.A., specie a chi viene da lontano e si accolla spese ingenti e disagio del viaggio per partecipare alla kermesse asinina?
E le polemiche del recente passato, inerenti le valutazioni degli Esperti di Razza, saranno finalmente accantonate in questa edizione, anche in base al fatto che, quest’anno, i giudizi morfologico-funzionali scaturiranno da una terna di giudici (gli anni scorsi da un solo arbitro) e sulla base di una scheda tecnica condivisa?

Tante domande si affollano alla mente.
E sono motivo di perplessità.
“E – chiediamo ad Alessandro Imolesi – il tale allevatore cosa ha poi deciso? Porta i suoi prestigiosi soggetti ?”
Risposta: “Non abbiamo notizie”.
Ma intanto la famiglia di Maurizio Lavelli che viene dal trevigiano, ha già i propri asini negli stalli. E la famiglia di Stefano Morbis è a un’ora dalla Fiera, che raggiungerà alle 22.00.
Vengono da Calcinate (provincia di Bergamo) in camion e in macchina.
Due genitori e tre ragazze (Chiara, Erika, e Marta).
Dormiranno in Romagna, alla Selva, presso l’albergo-ristorante “Gli amici”.
E Gabriele Martinelli, che viene ancora da più lontano (precisamente dal comune di Valdidentro, Provincia di Sondrio) ha garantito che sarà in fiera nella giornata di domani, Sabato.

Ecco, arrivano i segnali, e sono di buon auspicio!

Rientriamo “alla base”.
E ci viene incontro una vera e propria fiumana di visitatori, che sono venuti lì per ammirare gli asini: bellissime famiglie con bambini, quelli piccolissimi nei passeggini ed i più grandicelli (da scuola materna ed elementare) già intenti a confezionare le “mannocchie” di foraggio che gli animali mostrano di gradire subito, e molto, incoraggiando i piccoli a godere di quell’approccio amicale ed empatico dell’asino, che è noto solo a chi alleva o gestisce questo straordinario animale.
“Mamma voglio dargliene ancora, perché ci siamo simpatici” “Hai visto quel piccolino che prende la titta dalla mamma” … le frasi che si sentono.



Il colpo d’occhio è inequivocabile.
No, non sarà un flop.
Perché, anche quest’anno, i fatti ci rassicurano e l’entusiasmo di visitatori ed allevatori ci ripagherà della scommessa che stiamo portando avanti da oltre un decennio, da quando il 1 Aprile del 2011 fondammo, in trenta allevatori (udite, udite!), l’Associazione Italiana degli Allevatori dell’Asino Romagnolo di Razza (l’As.I.R.A.R.A., appunto).

Tiriamo il fiato, e ci prende uno strano sentimento, a metà tra la contentezza e la commozione, perché tocchiamo con mano che ce la faremo anche quest’anno.
No, non sarà un flop!
Al contrario: ci divertiremo un mondo …
In fondo all’anima, ognuno di noi è rimasto il bambino della poetica di Giovanni Pascoli (… il fanciullino …).
Che la festa, ora, abbia inizio.
Abbia inizio davvero !!!

Ogni edizione della Rassegna di Imola ha la sua storia, e ogni storia è simile, ma non è identica all’altra.
Sono certo di non sbagliare se affermo che l’edizione 2024 sia stata caratterizzata da una precisa peculiarità.
La forte partecipazione dei giovani nel ring della presentazione dei soggetti.
Studenti di vari corsi, studi e facoltà, lavoratori, laureati, contadini.
Tutti, però, accomunati da una unica testimonianza: quella di certificare che l’Asino Romagnolo si toglie dall’impaccio di essere solo un retaggio del passato ma sa piantare radici ben solide nel presente, con uno sguardo rivolto al futuro.
L’Asino Romagnolo non più solo legato agli allevatori custodi, che pure lo salvarono dall’estinzione, ma proiettato in avanti, verso la modernità, la selezione genetica, lo sforzo rivolto al miglioramento morfologico-funzionale.
L’immagine è quella dei tanti giovani cultori e appassionati, che prendono il testimone dalle mani (callose) degli anziani e dei vecchi allevatori, per dire che no! l’Asino Romagnolo non si estinguerà, perché loro lo difenderanno  e lo faranno riprodurre.
Giovani dalle facce sorridenti ed oneste, che esprimono, anche senza parlare, pulizia e generosità.
A loro va la palma della edizione 2024.
Ed è da loro che vogliamo partire, ancora prima che dalle graduatorie e dalle classifiche degli animali.
Perché – é certo – che sono loro, tutti loro, ad AVERE VINTO, con il loro trascinante entusiasmo e la loro emotiva e malcelata voglia di partecipare!

Questo è persino una lezione nei nostri confronti, di adulti e di anziani, preda a volte di calcoli cervellotici.
Di questa gioventù, proprio per ringraziarli in un forte abbraccio comune e collegiale, pubblicheremo le foto in ordine alfabetico.


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Ed eccoli (meno di una settimana più tardi dal giorno della presentazione degli Asini in Fiera a Imola) quelli che erano “I promessi sposi”: sposi, ora, lo sono diventati per davvero, coronando, davanti all’altare, una storia di vita importante che ha già dato al mondo tre straordinari bambini (in ordine di nascita): Jordan, Jasmine e Jadea.
Giungano a loro, dalla vasta comunità degli asinari, (a volte “bisbetici” … ma mai insinceri) gli auguri più autentici di ogni felicità per la loro vita futura.



Con le zeta dei giovani Zerbini, abbiamo tenuto fede al mandato, abbiamo pubblicato le foto in ordine alfabetico ed abbiamo completato l’articolo (o, almeno, la prima parte).
Ma mancano le conclusioni.
E le conclusioni sono espresse in duplice modo.
Il primo modo.
Di recente ci sono state le elezioni per il rinnovo del Consiglio di As.I.R.A.R.A..
Ebbene, io, che ho compiuto settant’anni in Aprile, ho deciso che è necessario preparare il percorso che porterà al necessario passaggio delle consegne (tra poco).
Per questo, ho guidato una lista intitolata: “Rinnovamento nella continuità”.
Ed ho elencato i criteri ispiratori sono da intendersi più importanti (e vincolanti) a partire dal criterio 1° a seguire, fino al criterio 8°. 

Tali criteri non sono da intendersi come mutualmente escludenti, ma come parti sinergiche di un percorso integrato.
Criterio 1° “Far prevalere l’interesse della Associazione al proprio personale interesse. Ragionare come “noi” e non come “io”;

Criterio 2° “Impegno solidale verso l’Associazione a cui si aderisce”. Benchè tutti gli allevatori di Asino Romagnolo debbano essere aiutati, è altrettanto evidente che i soci debbono essere, prima di tutto, solidali tra di loro, per valorizzare il ruolo di As.I.R.A.R.A., sancito dallo Statuto. Se manca questo “comune sentire”, manca il collante induce As.I.R.A.R.A. ad essere proattiva.
Criterio 3° “Accettazione totale, senza interpretazioni furbesche, delle regole previste nello Statuto”
Criterio 4° “Ricerca costante di nuovi associati (ed anche di aderenti sostenitori) ad As.I.R.A.R.A.”
Criterio 5° “Ricerca della massima copertura territoriale, individuando un socio per Provincia della Emilia e della Romagna; per Regione d’Italia dove l’Asino Romagnolo è già presente in modo consistente (Lombardia, Veneto, Toscana); per Paese Europeo dove è stato esportato di recente (Svezia, Finlandia, Austria, Principato di Monaco, Svizzera)”
Criterio 6° Promuovere la componente di genere femminile tra gli allevatori
Criterio 7° Valorizzare di più quegli allevatori che sono proprietari di un numero più elevati di soggetti. L’As.I.R.A.R.A. non può diventare un club di puri appassionati “di singoli asini da giardino”
Criterio 8° Promuovere il rinnovamento generazionale ed anagrafico, come indicatore di spinta propulsiva e di voglia di fare. 

Quest’ultimo criterio, piaccia o no, trae piena conferma dalla 12° Rassegna di Imola dell’Asino Romagnolo di Razza, che non si chiude nell’orizzonte asfittico del passato, ma guarda con fiducia ai giovani ed al futuro.
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Il secondo modo (per concludere questo articolo) è tutto delegato ad una ultima foto, con la quale si chiudono queste note.

 

La foto ritrae una bambina, forse di 10 anni, che è entrata nel ring espositivo, senza un chiaro perché, certo invitata da un cultore ormai storico della Razza, che presenta un’asina, “bambina” come lei.
La bambina è Erika Morbis e viene da Bergamo, l’allevatore è Lino Zerbini di San Lazzaro e l’asinella è LZ Viola (anni 2).
Erika e Lino, prima di oggi, non si sono mai visti.
Nel gesto della mano di Erika, verso il muso di Viola, c’è tutto l’incanto, la poesia e il mistero del rapporto tra uomo e animale.
E, nella presenza inattesa della bimba, la silenziosa testimonianza della condivisione di una passione e di una solidarietà che oltrepassa le generazioni.

A buon intenditor, poche parole.
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Firmato: Alberto Minardi

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